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INTERVENTI PER LO SVILUPPO DELLE LIFE SKILLS

La formazione alle life skills permette di apprendere abilità importanti per la vita nel corso dell’esistenza.

Cosa sono le life skills?

L’OMS e l’Unione Europea hanno indicato nella Life Skills Education uno degli obiettivi prioritari dell’educazione delle nuove generazioni e promuovono da anni programmi di life skills a seguito dell’evidenziarsi di una riduzione della dotazione di tali competenze psicosociali come conseguenza di fenomeni di industrializzazione e di globalizzazione oltre che all’impoverimento delle risorse sociali in alcune aree del mondo.

Il programma di insegnamento delle life skills, proposto in forma di gruppo o individualmente, è finalizzato alla promozione dell’efficacia collettiva e personale, e si basa sull’apprendimento per esperienza.

Le 10 life skills sono le seguenti:

  1. 1) Decision making (capacità di prendere decisioni): competenza che aiuta ad affrontare in maniera costruttiva le decisioni nei vari momenti della vita. La capacità di elaborare attivamente il processo decisionale, valutando le differenti opzioni e le conseguenze delle scelte possibili, può avere effetti positivi sul piano della salute, intesa nella sua accezione più ampia.
  2. 2) Problem solving (capacità di risolvere i problemi): in maniera analoga, questa capacità, permette di affrontare i problemi della vita in modo costruttivo. I problemi significativi che vengono lasciati irrisolti, possono infatti causare stress mentale e produrre tensioni fisiche.
  3. 3) Pensiero creativo: agisce in modo sinergico rispetto alle due competenze sopracitate, mettendo in grado di esplorare le alternative possibili e le conseguenze che derivano dal fare e dal non fare determinate azioni. Il pensiero creativo aiuta a guardare oltre le esperienze dirette e, anche se non viene identificato alcun problema e non ci sono decisioni da prendere, può aiutare a rispondere in maniera adattiva e flessibile alle situazioni della vita quotidiana.
  4. 4) Pensiero critico: è l’abilità ad analizzare le informazioni e le esperienze in maniera obiettiva. Può contribuire alla promozione della salute, aiutando a riconoscere e valutare i fattori che influenzano gli atteggiamenti e i comportamenti, vedi per es. i valori, le pressioni dei coetanei e l’influenza dei mass-media.
  5. 5) Comunicazione efficace: sapersi esprimere, sia sul piano verbale che non verbale, con modalità appropriate rispetto alla cultura e alle situazioni. Questo significa essere capaci di manifestare opinioni e desideri, ma anche bisogni e paure. Può voler dire inoltre esser capaci, in caso di necessità, di chiedere consiglio e aiuto.
  6. 6) Capacità di relazioni interpersonali: aiuta a mettersi in relazione e interagire con gli altri in maniera positiva. Ciò vuol dire riuscire a creare e mantenere relazioni amichevoli che possono avere forte rilievo sul benessere mentale e sociale. Tale capacità può esprimersi sul piano delle relazioni con i membri della propria famiglia, favorendo il mantenimento di un’importante fonte di sostegno sociale; può inoltre voler dire esser capaci, se opportuno, di porre fine alle relazioni in maniera costruttiva.
  7. 7) Autoconsapevolezza: riconoscimento di sé, del proprio carattere, delle proprie forze e debolezze, dei propri desideri e delle proprie insofferenze. Può aiutare a riconoscere quando si é stressati o quando ci si sente sotto pressione. Si tratta di un prerequisito di base per la comunicazione efficace, per instaurare relazioni interpersonali, per sviluppare empatia nei confronti degli altri.
  8. 8) Empatia: è la capacità di immaginare come possa essere la vita per un’altra persona anche in situazioni con le quali non si ha familiarità. Provare empatia può aiutare a capire e accettare i “diversi”; questo può migliorare le interazioni sociali per esempio in situazioni di differenze culturali o etniche. La capacità empatica può inoltre essere di sensibile aiuto per offrire sostegno alle persone che hanno bisogno di cure e di assistenza, o di tolleranza.
  9. 9) Gestione delle emozioni: implica il riconoscimento delle emozioni in noi stessi e negli altri; la consapevolezza di quanto le emozioni influenzino il comportamento e la capacità di rispondere alle medesime in maniera appropriata. Emozioni intense come la rabbia o il dolore, se non si è in grado di reagire in modo positivo, possono avere effetti negativi sulla salute.
  10. 10) Gestione dello stress: consiste nel riconoscere le fonti di stress nella vita quotidiana, nel comprendere come queste ci “tocchino” e nell’agire in modo da controllare i diversi livelli di stress. Questo può significare prendere iniziative per ridurre le stesse sorgenti dello stress– apportando per es. cambiamenti nell’ambiente fisico o nello stile di vita- oppure può voler dire imparare a rilassarsi e far sì che le tensioni create da stress inevitabili, non diano luogo a problemi di salute.

 

Dott. Federico Sopetti
Psicologo del Benessere e dello Sport


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