Mindfulness – Cos’è e come funziona
BY: Dott. Federico Sopetti
mindfulness
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La “Mindfulness” è un forma di meditazione laica (non è necessario aderire ad una religione per praticarla) a cui si accede facilmente, in circa 8 settimane.
Essere mindful (in piena coscienza) consiste nell’esercitare un’attenzione deliberata e non giudicante all’esperienza presente come emerge momento per momento, un’immersione sensoriale e non verbale nell’esperienza del qui ed ora.
Daniel Siegel definisce la consapevolezza mindful come “consapevolezza dell’esperienza del momento, con intenzione e scopo, liberi da pregiudizi. Implica un atteggiamento aperto nei confronti di se stessi e degli altri, equanimità emozionale e capacità di descrivere il mondo interno della mente” (Siegel, 2013).
Cioè?
I tratti mindful includono l’essere consapevoli di quanto succede mentre sta succedendo, l’essere privi di pregiudizi, la non reattività (ovvero, la capacità di tornare rapidamente ad uno stato di centratura a seguito del presentarsi di stimoli provenienti dall’esterno o prodotti dall’organismo stesso), la capacità di definire e descrivere il mondo interno e l’auto-osservazione.
È possibile sviluppare efficacemente tale capacità tramite un training con cui ci si impegna intenzionalmente nella “pratica della consapevolezza mindful”, coltivando uno stato di vigilanza ed apertura non giudicante verso l’esperienza del momento presente.
La consapevolezza mindful spinge gli individui ad allenare la capacità di riconoscere stimoli sensoriali senza che questi li sopraffaggano, ed è quindi possibile allenare capacità di auto-organizzazione, con risvolti positivi sia a livello di benessere personale sia a livello relazionale, seguendo attentamente un protocollo di pratica mindfulness.
Coltivare la capacità di discernimento non giudicante di cosa ci accade è di fondamentale importanza per darsi la possibilità di immergersi nel fiume di sensazioni che, momento dopo momento, permeano la nostra realtà. Ad esempio, una consuetudine presente nei diversi protocolli di pratica della Mindfulness consiste nel prestare attenzione alle sensazioni provenienti dalle diverse parti del corpo, spostando il focus attenzionale tra le differenti zone corporee.
Porre l’attenzione su queste sensazioni senza seguire l’automatico processamento di simbolizzazione e narrazione -con cui ci si allontana dall’esperienza del qui ed ora- è facile a dirsi ma difficile da fare. Per esempio, nel caso del contatto dei propri piedi con il pavimento (momento in cui quindi si sente come è disposto il peso su di essi nonchè la temperatura e la consistenza della superficie su cui poggiano) può essere frequente allontanarsi dall’esperienza del qui ed ora dicendosi: “Il mio piede è a contatto con il pavimento, che è un po’ più freddo rispetto al solito: magari c’è un problema alla caldaia, dovrei controllare…”.
Per sviluppare la capacità di stare nelle sensazioni senza seguire il proprio pensiero è necessario un allenamento costante, grazie al quale il soggetto risulta via via più in grado di immergersi consapevolmente nell’esperienza del qui ed ora, staccando il “Pilota automatico” che assopisce nella quotidianità addormentando, e non permette di prestare veramente attenzione alle proprie azioni.
Meditare con frequenza quotidiana, ed aprendo quindi alla consapevolezza via via un numero sempre maggiore di momenti della giornata, permette di acquisire un nuovo senso di vivacità, precisione e chiarezza nella propria esperienza soggettiva, ed ha effetti positivi scientificamente dimostrati sul benessere mentale, fisico e sociale, come puoi verificare QUI(Siegel, 2013).
Il “Risveglio della mente” consiste nel modo in cui è possibile guardare ai dettagli di un’esperienza ordinaria come se fosse straordinaria, dando senso alla propria esperienza del momento, piacevole o spiacevole che sia.
Ultimamente si sente molto parlare di Mindfulness perchè, in una realtà profondamente incentrata sul fare, sul dover essere e sul dover dimostrare, si perde spesso di vista quanto la realtà stessa sia straordinaria. Siamo sovraccaricati di stimoli, e questo spesso ci travolge mettendoci ansia e preoccupazioni. La mindfulness, grazie anche alla sua ampia usabilità, permette di potersi concentrare sul momento presente, e così facendo fornisce capacità per gestire il flusso fluido di informazioni che ci circonda, impedendogli di sovrastarci.
Bibliografia:
Siegel, D. J. (2013). La mente relazionale: Neurobiologia dell’esperienza interpersonale, seconda edizione [The developing mind. Second edition]. Milano: Raffaello Cortina.